Folgarida Orso Bruno - Week-end Limited Edition Bernardi Veronica: leggermente debilitata (più per la sopportazione del suo compagno, tale Gerlando Paci, che da problemi fisici) si butta a capofitto ovunque venendone fuori con poca eleganza ma con grande efficacia. A volte si diverte troppo a giocare a nascondino dietro i larici. Voto 7: Santa Subito e tana Libera Tutti Bongarzoni Marco (il piccolo): nonostante la mole non lo aiuti, si districa in passaggi che sfidano la sua sagoma limite. Lo vedi sbucare da dietro un ramo, da sotto un cumulone di neve, ma più spesso da un rifugio. In “trance” da grappa all’Amarone dà confidenza a sconosciuti in seggiovia, rimediando solo silenzi e compassione. Elegante come un grizzly predilige abbattere un abete piuttosto che passarci di fianco. Voto 7,5: Bulldozer socievole Borelli Faber Fabrizio: Le capacità ci sono. E’ intelligente ma non si applica. Bravo in pista, fuori, ma soprattutto in seggiovia. Segue il gruppo senza indugio nei fuoripista, ma sbaglia la selezione della suoneria del cell. impostata su “in riunione”…ed il Samsung si perde al primo cappottone. Capeggia un team di soccorritori che però viene travolto dalla prima valanga scaturita dalla vibrazione del cellulare stesso. Se avete bisogno di lui chiamatelo, vi risponderà un abitante di Pozzuoli. Voto 7: “ARVA”phone. Bovoli Christian: alcune statistiche sentenziano che delle 9 ore passate in montagna 1 ora sia sullo snowboard e le altre 8 siano passate sotto di esso, con il culo al fresco. Lo stile è buono, la tenacia è all’altezza delle situazioni, l’occhiale è all’altezza di Malgioglio. La powder non lo spaventa soprattutto grazie al tutone intero impermeabile ed impenetrabile. Voto 7,5: impavido Superpippo Bregoli Aldo: lui è un campione e sa di esserlo. Già cugino di Pastrana da questa uscita esce fuori anche la sua non ben nota parentela con Christian de Sica: l’esperienza gli evita una 2° figura di merda da cinepanettone con la rossa di turno. Oramai un veterano del DRT affronta ogni discesa con la velocità e la potenza di un missile. Voto 8: Tomahawk Castelli Daniele: silenzioso e determinato segue nei percorsi più azzardati il fratello e jack, spesso senza volerlo ma trascinato dalla sua tavola nuova vogliosa di powder. Il rapporto tra Dani e la sua tavola è comparabile a quello di un non-vedente con il suo labrador. inconsciamente si destreggia abilmente tra cliff e boschi. Voto 8,5: và dove ti porta Malolo Castelli Faber Davide: dopo aver risolto con arroganza il contenzioso con Fabrizio Faber Borelli legato ai diritti d’autore del soprannome (da cui ne esce sconfitto il Borelli con il soprannome di “quello là”), si va a perdere lungo i pendii boscosi di Folgarida alla ricerca della powder più illibata. Lo vedi uscire da dietro un pino (non Lembo) con in faccia il sorriso di un bambino e tutto sporco di neve. Gioia espressa anche con innumerevoli flautolenze non sempre (ahimè) intrappolate nei pantaloni da snow. Voto 9: a tutto “gas” Donati Davide: non c’è che dire: un grande atleta. Il fisico c’è e si vede. Non sbaglia quasi nulla. Quando è in scena, tutti lo guardano sbalorditi. Classe innata, fantasia e intelligenza tattica. 14 “ace” all’attivo, ottimo di dritto e anche di rovescio. Voto 8: snowboarder da oratorio. Gordini Matteo: lo vedi sempre sorridente, come se fosse la prima volta sulla neve. Entusiasta fa snowboard senza mai forzare, ma piuttosto godendosi il panorama. Voto 7: cicloturista. Mazzotti Matteo: rivelazione dell’uscita: surfa con potenza e precisione su bagnato e asciutto. Giovane dalle belle speranze, ma dalle cattive amicizie (Shone). Voto 8: va con lo zoppo, ma impara a surfare. Paci Gerlando: non pervenuto. Voto 10, sulla fiducia, qualsiasi cosa abbia fatto. Patella Fabio: ipernutrito si dopa in ogni modo cercando di sfuggire ai blandi controlli DRT. Carne secca, sushi di fenicottero e pillole di caribou gli danno il giusto equilibrio tra proteine, ignoranza e alitosi. Ottime prestazioni, ma non esagera per non sprecare le preziose calorie accumulate con colazioni e pasti al limite della decenza e sconsigliati persino ai body builder più impegnati. Sarebbe stato un 8-, ma la squalifica incombe sulla sua prestazione: Armstrong delle nevi. Placci Elena: rider per un giorno e mamma per le vita, non le manda a dire destreggiandosi con maestria tra la fresca ed i boschetti. Nulla la disturba tranne l’incapace babysitter malaugaratamente scelto per badare la preziosa prole. Voto 8,5: mamma delle nevi Sammarchi Federica: vede la powder e subito gli si iniettano gli occhi di sangue. Contagiata da una morbosa voglia di snowboard punta il suo mirino su jack che non riesce a seminarla e lo tallona ovunque: tra 2 stretti tronchi, giù da un cliff, su un pianoro con 1 metro di fresca…. La valorosa si ferma solamente davanti al bagno degli uomini presso il quale Jack finalmente può fare un piss-stop e scappare dalla finestra della toilet. Voto 8: segugia Soricelli Alessio: reduce da una serata balorda il venerdì, passa il sabato sulla neve imitando la voce di Amanda Lear (peraltro con il medesimo sex-appeal). Il suo celebre spirito suicida si risveglia solo a tratti durante la domenica, ma (purtroppo) non si concretizza. Voto 7,5: rimandasuicidi. Elia Donà:si barcamena ciondolante per il rifugio alla ricerca di spigoli contro cui frantumarsi il cranio, ma non ci riesce. Rimane basito sulla neve nei suoi Moon Boot senza divertirsi. Da lettura più approfondita delle istruzioni si legge che i bambini sopra i 2.000 m diminuiscono la voglia di giocare: mistero risolto. Non accetta canederli dagli sconosciuti e simpatico e buono diffida di molti partecipanti all’uscita…come dargli torto? Voto 10: bambino avveduto. Pino Lembo: pota rami con scioltezza, sistema aiuole con professionalità, si guarda il suo Napoli dalla poltrona con la frittatona di cipolle. Grandi soddisfazioni, ma niente powder per lui. Voto 11: invidioso.